sabato 30 aprile 2011

Prove di volo

Con mano inadeguata io mi accingo
a fare della mia torpida penna
un'ala leggera di deltaplano,
sperando che il decollo non fallisca
e possa uscire dalla nebbia bassa,
finalmente, quel verso che ti spetta.

Maledico la mia vena imperfetta,
con cui forse mi illudo, o forse fingo,
di poter districare la matassa
del filo che mi stringe e mi scotenna
e non c'è mio nervo che non patisca,
sapendo quanto ti sono lontano.

Insieme mi sento malato e sano,
alla ragione grigia non do retta,
il mio timore è che il sogno finisca.
Più sei impalpabile e più mi ti stringo
e, stranamente, il cuore non tentenna,
l'esile aeroplano non si fracassa.

Capirà le nostre norme la massa?
Intuirà la potenza dell'arcano
che tanto allegramente ci dissenna?
Tu mi fai perdere qualsiasi stretta
sulla realtà, e nel cielo mi intingo,
sperando che il suolo non mi punisca.

Concediamo che il mondo si stupisca,
rinchiuso come sta nella sua cassa
di senso pratico e cuore guardingo.
Teniamoci il nostro credo profano,
che ci fa sopportare senza fretta
l'attesa di vederci come strenna.

E se l'impazienza a mostrarsi accenna,
non temere però che mi smarrisca.
Mai ci sarà cosa meno imperfetta
di questa spinta che tutto oltrepassa
e che mi fa sentire la tua mano
come un calore da cui sempre attingo.

Dai, accetta questo scritto ramingo!
Non sarà vano, mentre il tempo passa,
che io ambisca ad un verso che si impenna.


Buon compleanno, Dannae! Purtroppo, ancora una volta non sono riuscito ad esprimere tutto quello che rappresenti per me. Questi versacci non ti rendono giustizia, ma almeno ci ho provato.

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