lunedì 30 settembre 2013

Aut aut

Non vorrei disturbare,
ma l'altra scelta che mi date
è d'essere invisibile.

lunedì 23 settembre 2013

lunedì 16 settembre 2013

Transumànima

Pregustando la fuga,
spero sempre ci sia un Altrove
dove cogliere frutti.

lunedì 9 settembre 2013

Dittico della fine della festa | II. Pellegrinaggio

Mentre cammino da solo,
credo nelle stelle,
credo nel canto diseguale di grilli di molte specie,
credo nel profumo degli alberi di notte,
credo nella strada luccicante della lumaca,
nelle geometrie dei ragni negli angoli
e negli arzigogoli dei pipistrelli.
Credo nella pietra,
nella moscatura sulla merda
e nella sua puzza.
Credo nella foglia secca,
che sembra qualcos'altro per un attimo,
ma poi no, era proprio una foglia.
Credo nelle salite di collina,
nelle vesciche sui piedi e nel fiatone.
Credo nel sole
anche quando non si vede,
e poi quando si vede non ho il coraggio
di guardarlo in faccia.
Credo nel poco, nel piccolo,
che spesso ha molte zampe,
e credo nell'immenso, nel troppo,
che sta sullo sfondo
e mi abbraccia indifferente.

lunedì 2 settembre 2013

Dittico della fine della festa | I. Sogno

È davvero tutto qui?
Non c'è altro?
Vorrei sapere dov'è
il luogo segreto delle cose complete
piene rotonde vivide nitide squillanti,
e chi lo conosce,
e ci va di nascosto.
Magari tutti ne godono
e al ritorno fanno facce di pietra,
mentre cammino da solo
e giro scruto tento,
senza mai trovare il passaggio nascosto
e dietro la pietra mi commiserano e deridono.
Oppure no, nessuno lo sa
e stiamo tutti girando a vuoto,
la faccia non di pietra
ma maschera di terracotta
con fisso sorriso grottesco
- la mia è caduta e si è rotta senza che me ne accorgessi.
Oppure ancora - inorridisco -
vi va bene così:
portate a casa soddisfatti
un unico filo monocromatico,
che sbiadirà dipanandosi nel ricordo,
di tutta la trama caleidoscopica
delle cose che sarebbero potute essere
e non sono state.
Ma mentre vi perdo per strada,
o perdo la strada,
e mi lasciate indietro,
o corro avanti,
questa rete di infiniti colori mi abbraccia
e mi pesca dal grigio.
Così, issato nel sogno,
desidero non sbarcare mai più
dal vascello maledetto
dell'immaginazione.