nel buio ci saranno meno passi
portento che più non è sorpresa
mi tieni pescandomi da dentro
attizzandomi l'aura della vita
spingendomi in alto ancora, di nuovo
ogni tanto devi ricordarlo
ma sento che con te si stingeranno
le paure, quel riflesso
nello specchio che sputa la mia faccia
è solo un po' di sporco
chiedo una zolla di letto al tuo fianco
per seminare un orto di ricordi
ti pagherò l'affitto in baci
mentre germoglia un universo
della misura di un abbraccio
e si accordano i ritmi nei petti
un poco alla volta nel tempo
un battito, un passo più incontro
lunedì 30 novembre 2015
martedì 24 novembre 2015
lunedì 16 novembre 2015
Per il momento
per il momento
ogni giorno sorge il sole
non mi servono parole
che esorcizzino quello che sento
per il momento
l'ombra resta sotto i piedi
sono come tu mi vedi
senza guardia a difesa del mento
per il momento
come noti scrivo male
però sai che è normale
quando vivo più forte il momento
per il momento
lo stupore inatteso non finisce
porta pazienza
se mi do pizzicotti
pensando di sognare
per il momento
mi devo ancora abituare
che sia più bello fuori che dentro
per il momento
lunedì 9 novembre 2015
Sale
Le mani sono lune
che fanno salire la marea.
Una nave di sospiri
veleggia entro il tuo orecchio,
lingua per vela,
desiderio per timone.
Le onde si alzeranno
fino a rompere tutti gli ormeggi
e non ci sarà più nulla di sicuro
mentre ulula la tempesta
dei corpi.
che fanno salire la marea.
Una nave di sospiri
veleggia entro il tuo orecchio,
lingua per vela,
desiderio per timone.
Le onde si alzeranno
fino a rompere tutti gli ormeggi
e non ci sarà più nulla di sicuro
mentre ulula la tempesta
dei corpi.
lunedì 2 novembre 2015
lunedì 12 ottobre 2015
Qualchedì
Svegliarsi dal senno,
saluto al solo,
lavarsi l'incoscienza,
colazione a ripetere:
caffelotta, una fetta di torto;
uscita d'insicurezza,
pendolare da forca,
indifeso d'ufficio;
pausa pianto;
aspettando godrò,
fare la pesa,
sulla strada di caso,
faccende domeste,
non ultima cena,
la ricerca dell'infelicità,
bagno d'esangue,
il sonno della ragione;
gatti di polvere di stelle
sotto il letto del fiume.
saluto al solo,
lavarsi l'incoscienza,
colazione a ripetere:
caffelotta, una fetta di torto;
uscita d'insicurezza,
pendolare da forca,
indifeso d'ufficio;
pausa pianto;
aspettando godrò,
fare la pesa,
sulla strada di caso,
faccende domeste,
non ultima cena,
la ricerca dell'infelicità,
bagno d'esangue,
il sonno della ragione;
gatti di polvere di stelle
sotto il letto del fiume.
martedì 6 ottobre 2015
La stagione dei saluti
Al di là della finestra
su cui bussa la pioggia,
c'è il giallo della luce,
promessa calda che sa di biscotti
e ascolti levigati.
Non c'è serratura
e tanti sono stati i benvenuti,
brividi pochi
e le pantofole comode e vecchie.
Ma per tutti non è che una pausa
breve
tra due tappe di montagna
russa
e la porta si richiude
davanti ai ricordi impotenti.
L'autunno è la stagione dei saluti.
Più degli addii
siano gli arrivederci.
su cui bussa la pioggia,
c'è il giallo della luce,
promessa calda che sa di biscotti
e ascolti levigati.
Non c'è serratura
e tanti sono stati i benvenuti,
brividi pochi
e le pantofole comode e vecchie.
Ma per tutti non è che una pausa
breve
tra due tappe di montagna
russa
e la porta si richiude
davanti ai ricordi impotenti.
L'autunno è la stagione dei saluti.
Più degli addii
siano gli arrivederci.
lunedì 28 settembre 2015
martedì 15 settembre 2015
venerdì 4 settembre 2015
martedì 25 agosto 2015
venerdì 14 agosto 2015
Hai tu la mia chiave (testo senza musica)
I saluti già spenti nel silenzio
riaffiorano senza attesa i pensieri
messi in pausa
ho la testa che sa di muschio e foglie
secche
e lo sguardo che non sa uscire dai miei
occhi
si scioglie la certezza in un brodo
senza sale
e quello che sembrava solido e vero
già non lo capisco più
già non ci credo
ho costruito un labirinto di difetti
vuote le mani e vuoto il cielo da cui
fuggono
mille storie dentro e fuori si
rincorrono
ogni specchio ha qualche bordo
tagliente
soffiami la nebbia via dal mio giardino
segnami di rosso le cose che sono vere
ferma il movimento di tutti i giroscopi
e deponimi negli occhi i sogni migliori
illuminami la porta per non restare
fuori
Hai tu la mia chiave
hai tu la chiave
che può aprire la cassaforte
e far danzare la ballerina
e stringere le viti alle mie ali
che in fondo sono quasi uguali
alle tue e a quelle degli altri
perché nessuno è così speciale
tranne quando usa la chiave
La marea che come è salita abbandona
la spiaggia
lasciandosi alle spalle un tappeto di
conchiglie rotte
non sarò mai in grado di leggere tutte
le tracce
l'aria si fa azzurra mettendomi premura
rubami le carte e mettile giù tutte
scoperte
e poi svela la tua mano per giocare
senza segreti
e tappami la bocca quando vorrai
capirmi
e toglimi gli occhiali per farmi vedere
meglio
e prendimi sotto braccio per viaggiare
da fermi
Hai tu la mia chiave
hai tu la chiave
che può aprire la cassaforte
e far danzare la ballerina
e stringere le viti alle mie ali
che in fondo sono quasi uguali
alle tue e a quelle degli altri
perché nessuno è così speciale
tranne quando usa la chiave
che inizia qualsiasi partitura
che avvia tutti i motori
e mi fa ricordare che sono uno
qualunque
che ha bisogno di qualcuno
per sentirsi normale
per sentirti normale
e costruire l'eccezionale
lunedì 20 luglio 2015
Grazie, ancora
quando
mi chiami per dirmi niente
è lì
che mi accorgo che non ti basta un pezzetto
di me
che più o meno prendono tutti
tutti
un pezzo e grazie, basta così
e io
contento di essere una persona
diversa
per ciascuno
(se
questi loro me si incontrassero
farebbero
fatica a riconoscersi
si
starebbero perfino antipatici)
tu
cosa ci vedi? non lo so
ma
continui a scavare
scusa
se a volte mi fa male il tuo frugare
non ho
posti di pensieri o parole segreti
abbastanza
per nascondermi
e tu
ti/mi irriti, e io mi/ti irrito
ma non
ti fermi/o
perché
non vuoi un tuo me
e
grazie, basta così
ma
scoprire chi sono io
e io
che non lo so
da te
lo scoprirò
martedì 14 luglio 2015
L'imprevista
la
passione è storta
come
un panino bruciacchiato
una
domenica di pioggia
un
capitombolo dalle scale
un
verso senza metro
ma tu
hai voglia a ripulire
il
tavolo dalle briciole
a
tenere in fila i barattoli
di
caffè zucchero e sale
hai
voglia a darti il ritmo
mercoledì
bucato giovedì mercato
rifai
i letti spazzi per terra
chiudi
la porta a doppia mandata
ma lei
è già lì nel bagno
dentro
al frigo sotto al letto
tra le
pile nell'armadio
e i
tuoi rifugi son fatti di nubi
sotto
un cielo di stelle sconosciute
lunedì 6 luglio 2015
giovedì 2 luglio 2015
mercoledì 17 giugno 2015
venerdì 5 giugno 2015
La Teoria del Gender
Da qualche tempo il dibattito sulla cosiddetta
"teoria (o ideologia) del gender" si è fatto pressante e
infuocato. Su questo tema sono fioriti articoli e seminari dove non
sempre erano chiari gli obiettivi e i temi stessi di questa
"ideologia". Ci sono stati insulti e zuffe tra i diversi
schieramenti in campo. Nel grande amplificatore distorto che è
Internet sono dilagate notizie imprecise e vere e proprie bufale.
Nel tentativo di porre chiarezza una volta per tutte
su questa delicata tematica, noi di Famiglia Rettiliana abbiamo
chiesto al** filosof* Mari* Paol* *aternò
del Centro Studi Sui Generis dell'Università Carlo Boh di Urbin* di
indicarci quali siano le diverse categorie di identità biologica e
culturale alle quali si può ascrivere un individuo. Abbiamo
sintetizzato le risposte del** prof. *aternò nel seguente elenco che
ci auguriamo sia esaustivo, pur nella sua schematicità.
Eterosessuale: Persona
sessualmente attratta da individui di identità sessuale biologica
opposta.
Omosessuale: Persona
sessualmente attratta da individui della stessa identità sessuale
biologica.
Asessuale: Persona
mancante di attrazione sessuale e di interesse o desiderio per il
sesso.
Bisessuale: Persona
sessualmente attratta da individui di entrambe le identità sessuali
biologiche.
Trisessuale: Alieno.
Pocosessuale: Io.
Gattosessuale: vedi
Nutellosessuale.
Aurisessuale: Persona
sessualmente attratta da grandi concentrazioni di ricchezza.
Autosessuale (1): Persona
priva di partner.
Autosessuale (2): Persona
priva di abitazione propria.
Ovisessuale: Pastore.
Alcolsessuale: Persona
che pratica sesso spesso involontario a seguito di ingenti assunzioni
di alcolici.
Nutellosessuale: Donna
comune.
Narcosessuale: Vedi
Trantrangender.
Metrosexual (1): Vedi
Tramgender.
Metrosexual (2): Elefante.
Decimetrosexual: Uomo
comune.
Centimetrosexual: Poveraccio.
Cisgender: Persona
la cui identità sessuale biologica corrisponde all'identità di
genere psicologica.
Transgender: Persona
la cui identità sessuale biologica non corrisponde all'identità di
genere psicologica.
Circagender: Persona
la cui identità sessuale biologica è oggetto di accesi
dibattimenti.
Tramgender: Persona
dedita all'accoppiamento surrettizio su mezzi di trasporto pubblico.
Tragender: Persona
mestruata (maschio o femmina).
Trantrangender: Vedi
Narcosessuale.
Talkgender: Donna
propensa a parlare molto e a non darla mai.
Transfrontaliergender: Puttan
tourist.
Transfender: Chitarrista
onanista.
(G. Punto)
martedì 28 aprile 2015
venerdì 24 aprile 2015
Birra a metà (blues)
Coraggiosi nel far cose
assurde,
incapaci di normalità.
Un curriculum fatto di
sbagli
che portiamo di qua e di
là.
Decollare più in alto del
cielo
e l'indomani schiantarsi giù.
e l'indomani schiantarsi giù.
Ci siamo consumati, ma non
siamo finiti:
come una birra a
metà.
Scontrino all'ingresso, servizio in ritardo
e ci portano una birra a metà.
Scontrino all'ingresso, servizio in ritardo
e ci portano una birra a metà.
Abbiamo fatto il giro del mondo
per poi finire di nuovo
qua.
Foto piene di facce, ci
richiamano in pochi;
il resto sparisce di già.
Cinquanta sfumature di
grigio,
nemmeno un colore,
però.
Bella musica in testa, che cantiamo stonata
Bella musica in testa, che cantiamo stonata
davanti a una birra a
metà.
Decine di inizi, nemmeno un finale:
Decine di inizi, nemmeno un finale:
la vita è una birra a
metà.
Un sacco di amici,
nemmeno un'amante,
un mazzo completo
di due di picche.
Siamo una birra a
metà
posata sul tavolo del pub.
Stage volontario, niente rimborsi,
posata sul tavolo del pub.
Stage volontario, niente rimborsi,
solo una birra a metà.
Cento ossa rotte, nessuna
medaglia,
solo una birra a metà.
Mai una vittoria, soltanto
pareggi
e questa birra a metà.
Sempre ondeggiando, mai in
equilibrio,
con la nostra birra a
metà.
Un po' accontentandoci e
un po' fingendo
ci basti 'sta birra a
metà.
Sapete una cosa?
Io ora mi alzo.
La birra la lascio qua.
lunedì 13 aprile 2015
La certezza del dubbio
Cerchi l'uomo deciso,
ma è solo una maschera vuota,
perché ogni istante è in forse.
ma è solo una maschera vuota,
perché ogni istante è in forse.
giovedì 26 marzo 2015
Arida età
Anima sotto sfratto,
sfregata sul foglio a forza.
E lascialo 'sto segno!
ma col cuore a contratto,
che spero d'avere da dire?
Resta solo fastidio.
sfregata sul foglio a forza.
E lascialo 'sto segno!
ma col cuore a contratto,
che spero d'avere da dire?
Resta solo fastidio.
venerdì 27 febbraio 2015
So' nanetti
Non credere a chi dice che è defunto
questo modo che calza su misura
alla parlata dritta fino al punto,
così da non sforzarne la natura.
Pensare che il passato sia già espunto
è proprio di quei nani che statura
su spalle di giganti hanno raggiunto
e ne hanno preso tale ubriacatura
che schifano guardare giù di sotto
per vedere la terra sempiterna,
i piedi ben piantati del gigante,
sentire che ha da dire al giovanotto
là sopra, che con ubbia postmoderna
martedì 24 febbraio 2015
lunedì 9 febbraio 2015
giovedì 8 gennaio 2015
Robinson
Un mare pieno
di messaggi in bottiglia,
le onde pigre, affastellate
su una spiaggia che è d'oro polito,
dove muore poca brace
del mio gran fuoco sacro.
Non dico nulla.
Non ho più nave
né inchiostro, carta, vetro
per raggiungerti o chiamarti,
ipotetica naufraga affine.
La risata dei gabbiani
mentre il fuoco si spegne
e già mi volto,
abbandonando,
coi piedi ormai impazienti
di lasciare la battigia.
La foresta che ho avuto alle spalle
inghiottirà le mie orme,
ma non sono da solo;
da solo, sono.
di messaggi in bottiglia,
le onde pigre, affastellate
su una spiaggia che è d'oro polito,
dove muore poca brace
del mio gran fuoco sacro.
Non dico nulla.
Non ho più nave
né inchiostro, carta, vetro
per raggiungerti o chiamarti,
ipotetica naufraga affine.
La risata dei gabbiani
mentre il fuoco si spegne
e già mi volto,
abbandonando,
coi piedi ormai impazienti
di lasciare la battigia.
La foresta che ho avuto alle spalle
inghiottirà le mie orme,
ma non sono da solo;
da solo, sono.
venerdì 2 gennaio 2015
Morto un anno se ne fa un altro
Quasi tutti gli scrittori, o coloro che dispensano consigli di scrittura creativa a vario titolo, concordano sul fatto che si debba mantenere un certo ritmo costante di scrittura, sforzandosi di buttare giù almeno qualche riga ogni giorno anche se la voglia e l'ispirazione latitano. Anche coloro che dispensano consigli su come tenere un blog, un account di Twitter o una pagina web insistono sulla frequenza dei post e degli aggiornamenti, necessaria per mantenere una certa visibilità e non scivolare al di sotto della soglia di attenzione dei lettori internettiani, che non sembrano godere della fama di grande fedeltà e attenzione.
Durante l'anno appena trascorso, perciò, mi sono sforzato di tenere un ritmo di pubblicazione sul Ribaldone di Pensieri pari a un post alla settimana, quasi sempre di lunedì. Gli Ahi Ahi Cucù, la scemenza che mi sono inventato nel 2014, godono anche di un account di Twitter apposito, dove sono stati condivisi contemporaneamente alla pubblicazione qui.
Questo mi ha permesso di chiudere l'anno con numero di post pari a un soddisfacente 52, marcando visita solo due settimane. La vena versificatrice - non oso definirla poetica - sembra al momento esaurita, quindi non so ancora con che spirito inizierò il 2015 ribaldonesco. Mi piacerebbe uscirmene con qualche nuova trovata, confidando nel fatto che questo blog è talmente poco frequentato che posso permettermi di fare qualsiasi cosa, anche la più squallida, sgraziata e ingenua, ma devo combattere quotidianamente con la mia pigrizia e con la consapevolezza che il talento non abita qui, quindi non vale la pena di sprecarsi più di tanto. Quello che posso dire con un ragionevole grado di certezza è che non parteciperò ad altri concorsi dopo le esperienze dei due anni passati. Scrivere per me è a volte un piacere personale, a volte un bisogno imbarazzante che non riesco a trattenere, ma mi sono reso conto che rimane sempre una cosa mia, non diretta ad altri. Se mi continuate a leggere, però, mi fate piacere (anche se al posto vostro avrei dei dubbi sul mio buon gusto). Buon anno!
Durante l'anno appena trascorso, perciò, mi sono sforzato di tenere un ritmo di pubblicazione sul Ribaldone di Pensieri pari a un post alla settimana, quasi sempre di lunedì. Gli Ahi Ahi Cucù, la scemenza che mi sono inventato nel 2014, godono anche di un account di Twitter apposito, dove sono stati condivisi contemporaneamente alla pubblicazione qui.
Questo mi ha permesso di chiudere l'anno con numero di post pari a un soddisfacente 52, marcando visita solo due settimane. La vena versificatrice - non oso definirla poetica - sembra al momento esaurita, quindi non so ancora con che spirito inizierò il 2015 ribaldonesco. Mi piacerebbe uscirmene con qualche nuova trovata, confidando nel fatto che questo blog è talmente poco frequentato che posso permettermi di fare qualsiasi cosa, anche la più squallida, sgraziata e ingenua, ma devo combattere quotidianamente con la mia pigrizia e con la consapevolezza che il talento non abita qui, quindi non vale la pena di sprecarsi più di tanto. Quello che posso dire con un ragionevole grado di certezza è che non parteciperò ad altri concorsi dopo le esperienze dei due anni passati. Scrivere per me è a volte un piacere personale, a volte un bisogno imbarazzante che non riesco a trattenere, ma mi sono reso conto che rimane sempre una cosa mia, non diretta ad altri. Se mi continuate a leggere, però, mi fate piacere (anche se al posto vostro avrei dei dubbi sul mio buon gusto). Buon anno!
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