venerdì 8 gennaio 2016

2015 in senryū

Quando mi divertivo a scrivere sciocchezze simili agli haiku, il mio amico e haijin Guido mi disse che i miei potevano essere piuttosto dei senryū, cioè dei componimenti con la stessa forma ma di contenuti umoristici o satirici. In realtà non penso che fossero né l'una né l'altra cosa, ma semplicemente delle poesiole di diciassette sillabe dal tono sarcastico, perché il sentimento umoristico che anima i veri senryū, come spesso accade per ciò che viene dal Giappone, è veramente molto sottile e a volte quasi troppo gentile per essere veramente caustico. Successivamente, quando ho cominciato a provare a scrivere haiku dignitosi, mi sono inventato una forma personale simile all'epigramma per sfogare le mie brevi eruttazioni acide: l'ahi! ahi! cucù.

Tuttavia, nel 2015 ho scritto anche qualche senryū vero e proprio (spero). Eccoli qui.

Sei così bella
che ti darei un Bashō:


Il caldo tarda,
ma sempre puntuali
son le zanzare


Il candidato
seduto al bar in piazza -
prima dov'era?


Ronzano i prati:
inizia la stagione
dei tosaerba


Allungo il passo
ma non restano indietro
i miei pensieri


Splendido sole
da lunedì a venerdì;
sabato, pioggia


Non più turisti
sulla riva di sera -
respira il mare


Il primo treno
non è abbastanza presto
per rivederti


Anche in vacanza
mi raggiunge ugualmente
malinconia


Inaspettato
momento di piacere:
e-mail di auguri


Sfreccia veloce
sulla tua moto nuova
addosso a un'auto

2 commenti:

  1. Secondo me alcuni di questi ("Il caldo tarda", "Ronzano i prati", "Non più turisti") sono haiku… ;-) Perfetto quello del candidato! Bravo!

    G

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  2. Mi sono piaciuti. Alcuni sono dei perfetti senryu in mia opinione :) I miei preferiti:

    Splendido sole

    da lunedì a venerdì;

    sabato, pioggia



    Sfreccia veloce

    sulla tua moto nuova

    addosso a un'auto

    RispondiElimina